Sono passati molti anni dal 1956 quando Richard Hamilton per la mostra “This is Tomorrow” dell’Independent Group presso l’Institute of Contemporary Art (ICA) di Londra creava quella che può essere definita la prima opera della Pop Art. Nel collage che produsse Hamilton misi i simboli di quella che allora era la modernità, di quello slancio dell’uomo verso un’era materialista popolata di case di lusso, elettrodomestici, donne formose e corpi maschili in perfetta forma. Ben cinquantasei anni dopo i sogni degli uomini non sono cambiati di molto, abbiamo solamente sostituito il mangianastri con l’ultimo modello di iPad, la donna formosa sul divano con le veline che sgambettano, l’aspirapolvere dal tubo più lungo con un cervello sempre più corto (di comprendonio).