Proseguiamo con il filone cinematografico italiano anni 60. E’ ancora Gassman, il “mattatore”, a stupirci con un’ altra delle sue magistrali interpretazioni, adesso nel film di Dino Risi, “Il Tigre” .
Questa volta lo vediamo nei panni di un padre di famiglia quarantacinquenne , Francesco Vincenzini, affermato nel mondo del lavoro e a capo di un’ azienda in affari con il Vaticano. Ha una famiglia apparentemente normale: una moglie fedele, due figli vivaci…
Tutto viene ribaltato quando Vincenzini si infatua di una ragazzina di appena vent’ anni di nome Carolina, giocandosi la famiglia e il posto di lavoro. Con il suo talento ricco di una sottile e frizzante ironia, Gassman non solo fa scompisciare dalle risate, talvolta fin troppo, ma ci offre pure un variopinto ritratto della società italiana di fine 1968. Alle rughe i mariti preferiscono la freschezza delle carni e vanno in escandescenza alla prima giovincella che incontrano.
Il film tratteggia in maniera piuttosto implicita la figura del maschio italiano: birbone, malandrino, mascalzone ma romantico, incapace di scegliere definitivamente tra la famiglia e l’amante e di gestire situazioni del genere.